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Sono principalmente due i filoni in cui si svolge la ricerca di un disperso, superficie e maceria. Per quello che concerne la ricerca in superficie gli scenari coinvolti sono molteplici e i fattori che influenzano la ricerca sono davvero molti. Una persona che cammina in un bosco, senza saperlo, lascia migliaia di tracce. Muovendosi lascia migliaia di particelle contraddistinte dal proprio odore, diverso per ciascun individuo. Queste in parte si depositano a terra, altre vengono spinte dal vento o dalle correnti termiche. Da qui, possiamo comprendere quanto siano numerose e imprevedibili le variabili che condizionano la presenza di questi odori nell’area di ricerca. Un terreno umido o asciutto, la direzione del vento o le correnti termiche che variano nelle varie ore del giorno, la conformazione del terreno, la presenza di erba alta, la presenza di altri individui o animali selvatici. Queste sono solo alcune della variabili che mettono a dura prova uno strumento straordinario come quello del naso di un cane. Muoversi tra queste difficoltà è l’ambizione che ogni binomio, cane e il suo conduttore, è abituato ad affrontare tramite un addestramento continuo nei vari scenari.
Perfezionare costantemente l’intesa tra uomo e cane e abituarsi a “leggere” queste mille variabili che inevitabilmente si presentano in ogni ricerca. Importantissimi sono i figuranti che nelle fasi di addestramento del cane simulano i dispersi. L’addestramento contrariamente a quanto si può credere non riguarda solo il cane ma il binomia nella sua totalità ed è un percorso lungo e farcito di pazienza e costanza. Assolutamente nulla può essere lasciato al caso o improvvisato. E’ richiesta una preparazione psicofisica e tecnica.
Sono tre le metodologie che vengono utilizzate nella ricerca.
- Pista:
sostanzialmente il cane cerca e, una volta trovata, segue la traccia che la persona dispersa ha lasciato sul terreno
- Mantrailing:
al cane viene fatto odorare un indumento o un oggetto del disperso con la funzione di referenza. Il cane opererà la ricerca cercando e seguendo l’odore di riferimento.
- Scovo:
Il cane opera cercando gli odori umani trasportati dall’aria, una volta individuato il flusso di particelle il cane cercherà la direzione dove l’odore diventa via via più intenso fino ad arrivare al disperso. Con questa metodologia vengono perlustrate vaste aree, il cane è libero di muoversi libero dal guinzaglio e soprattutto può lavorare in contemporanea con altre unità cinofile.
Da quanto fin qui accennato si comprende come l’intesa tra l’uomo e il suo cane sia fondamentale. La fiducia bilaterale è il vincolo che unisce il binomio e più è saldo questo legame e più efficiente è la squadra di ricerca.
Solitamente l’unità cinofila è affiancata da un logistico che tiene d’occhio l’area di ricerca e collabora con il conduttore nella ricerca. L’utilizzo dei palmari gps è utilizzato per tenere sotto controllo l’area di ricerca che viene assegnata e registrare il percorso che viene effettuato.